Zia Vale.
Mi sento chiamare così da anni perché ho sempre avuto un naturale istinto di attenzione, protezione e valorizzazione degli altri, una grande capacità di leggere le potenzialità di chi incontro lungo il mio cammino.
Ho camminato già tante vite, c’è chi dice io sia una fenice, perchè ogni volta sono stata in grado di risalire le mie ceneri e rinascere, reinventandomi sempre.
Ho lavorato in ambienti diversissimi: sono stata maestra, educatrice, animatrice culturale e di comunità, ho collaborato per eventi importanti per la Città di Torino, in collaborazione con Fondazioni culturali, reti di realtà associative, ho seguito progetti sociali, diretto un ristorante, fatto da aiuto cuoco in un locale eritreo, lavorato per una concessionaria di auto ed insegno da sempre danze del Sud Italia.
Ho mille cappelli che hanno definito la mia identità lavorativa ma pur nella diversità di ognuno è sempre esistito un fattore comune: il mio reale interesse per le persone, quella che direi quasi “una chiamata per gli altri”.
Non vorrei banalizzare la questione e chi mi conosce sa quanto ci sia di grande per me dietro una frase così.
Sono la “zia Vale”
Mi sono messa in gioco come “Tata Valeria” e come Nonna Sitter”, due mondi così apparentemente lontani e così incredibilmente vicini, simili: entrambi hanno lo stesso fortissimo bisogno di luce, d’iniezioni di vitalità, scoperta e creatività per poter crescere.
Quello che faccio è incontrare caso per caso, famiglia per famiglia, ascoltarne le necessità e immaginare con loro un percorso specifico d’intervento.
Non solo una semplice “occupazione di tempo” ma un progetto sulla persona.

Lavoro molto sulle emozioni e cerco di stimolarle ad emergere attraverso il gioco musicale o creativo con i bambini o con il racconto e la scoperta della Città con gli anziani.
Ho un cane, Ciccio, che è mio complice e aiutante in molte situazioni: l’interazione con lui aiuta a intensificare tanto i processi, a rendere molto più immediati alcuni rapporti e a lavorare sulla narrazione di sensazioni e memorie.